Enzo Vitale
Diario di città
2003 – 15x21 – pp. 112
Presentazione di Antonino Monorchio
Parlandomi dei suoi interessi culturali e di ciò che aveva fatto per esprimere il un molto umano e ineludibile bisogno di armonia, Enzo Vitale insisteva sul fatto che le sue conoscenze non avessero niente di sistematico. Anzi, diceva, sono “cose raccogliticce”. Ma è proprio questa qualità, posta innanzi come connotazione di poco prezzo, che a mio avviso è stata la più importante promotrice di una ricerca che, fatta dapprima per intenzione, lo ha poi liberato in gran parte dalla istante ideologiche che, motivando il comportamento, pretendono di giustificarne razionalmente la validità. Una spinta narcisistica verso l’assenza di contraddizioni, possiamo dire.