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Venerdì, 27 Giugno 2008 07:12

BAAM: LA “STELLA DANZANTE” REGGINA

 

 

 

La BaaM (Biennale dell’Architettura e delle Arti del Mediterraneo), se si riuscirà a realizzare, rappresenterà per Reggio più di quello che la manifestazione appare ed è.

 

La città, che con Messina e tutta l’Area dello Stretto è posizionata al centro geografico del Mediterraneo, al di là delle affermazioni di principio sul suo essere una città a vocazione turistica e culturale, al di là della sua esposta mediterraneità, se si svilupperà l’idea-progetto Baam, diventerà un riferimento culturale certo e stabile per tutto il Bacino del Mare Nostrum: la qual cosa contribuirà a far sì che le citate affermazioni divengano fatti e che l’identità mediterranea si condensi quasi fisicamente in luoghi e persone, in circostanze ed eventi.

 

La Baam va dunque realizzata: frutto dell’apertura dell’Università Mediterranea alle istanze e alle richieste del territorio, del ritrovato dialogo tra i vertici della struttura accademica e quelli degli Enti Locali, della sensibilità dimostrata dalle amministrazioni locali verso le istituzioni culturali; la Biennale sarà il naturale approdo di una politica cittadina che ha investito moltissimo in un’idea di città dalla forte identità mediterranea che faccia del turismo e dell’arte e della cultura la propria cifra identificativa.

 

Architettura e Arte: binomio che affonda la sua ragion d’essere nella costruzione di quell’idea del bello che dalla Grecia classica in poi ha informato e intriso di sé le produzioni dell’ingegno umano; binomio condensatosi nell’urbanistica e nella concezione – tutta europea – della città come opera d’arte; binomio che, partito dalla Grecia classica, come già avvenuto nell’estate del 730 a.C., metaforicamente ritorna ad approdare lì dove “una vite è avvinghiata a un caprifico”. Con Baam la città, da contenitore d’arte, potrebbe divenire lei stessa un progetto artistico.

 

Nietzsche: “Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante”. Una società in fermento, che a volte anche disordinatamente e in modo scomposto vuole comunque trovare una strada per risalire la china su cui la storia l’ha fatta scivolare, che sembra non avere altro definito progetto se non quello di volere a ogni costo il riscatto, che nell’ansia di rinnovamento ritrova gioventù e generosità: questa società, che dentro di sé vive e soffre il caos della creazione, sta per partorire, con gioia e dolore, la sua stella danzante; sta per focalizzare in un punto preciso le sue spesso disperse energie creative. Con BaaM la città potrebbe rinascere, come la Fenice dalle sue ceneri, per divenire essa stessa una stella danzante.

 

È come se a Reggio, dopo la primavera, da quel magmatico caos creativo che connota lo sprigionarsi primaverile delle energie vitali, con una nuova consapevolezza, sorgesse ora l’estate con tutto lo splendore del suo nuovo ordine: pienamente mediterraneo e localistico, un po’ romantico e byroniano, distante dalla piatta e uniforme razionalità globalizzante, fortemente intriso di storia e tradizione, di arte e cultura.