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Mercoledì, 11 Dicembre 2013 10:36

IL NUOVO CENTRO DESTRA E LA CALABRIA

È nato il Nuovo Centro Destra, in modo sofferto come sempre accade quando si producono lacerazioni. Guardiamo a questa scelta responsabile, di governo e stabilità, con le parole che Aldo Moro, al congresso della Democrazia Cristiana del 29 giugno del 1969, ebbe durante la sua allocuzione a proposito di alcune novità emergenti: "Dobbiamo essere per le cose che nascono, anche se hanno contorni incerti, e non per le cose che muoiono, anche se vistose e apparentemente utilissime".

Muore il PdL, che certamente è stato "vistoso" e "apparentemente utilissimo" alla dinamica democratica nazionale, e dalle sue ceneri rinasce FI e nasce il NCD: dai "contorni incerti"?

Abbiamo avuto modo di seguire in diretta, sabato 7 dicembre agli Studios di via Tiburtina, il lungo intervento di Angelino Alfano e i contorni della neonata formazione politica non sono sembrati affatto incerti, anzi fin troppo carichi di certezze. Ma era il momento di caricare la piazza dispensando certezze e non seminando dubbi, come un discorso intellettualmente valido avrebbe richiesto. Una certezza è stata subito evidente e per nulla esaltante, da un punto di vista di approccio laico alla politica. Si sono concessi a Comunione e Liberazione i primi punti del programma etico del partito: integralistica sacralità della vita fin dal primo giorno del concepimento e rigido concetto di famiglia, intesa come composta esclusivamente da un uomo e una donna in grado di poter procreare autonomamente.

È la politica, l'arte della mediazione, l'artigianato del possibile: per non fare la fine di FLI, con il suo liberalismo laico, NCD si è dovuto procurare l'appoggio stabile e strutturato dello zoccolo duro, durissimo, della destra cattolica e integralista italiana. Destra cattolica che, orfana della DC, obtorto collo aveva fin ora subito le esternazioni esistenziali dell'Immoralista e non aveva potuto appoggiare Fini per le sue posizioni laiche e persino possibiliste sull'autonomia della scelta di fine vita. L'impoliticità di Gianfranco Fini ha fatto lezione e, oggi, è fin troppo visibile il prezzo che la Destra moderata e responsabile, ovvero europea, deve pagare per poter avere una stabile rappresentanza parlamentare.

Posto che il nuovo segretario del PD non ha ambizioni suicide, dettata l'agenda di governo a Letta, non lo disturberà per tutto il 2014. Il NCD avrà pertanto un intero anno per stabilizzarsi territorialmente e così proporsi come valida alternativa di destra a FI, che nel frattempo si sarà logorata in infruttuosi abbracci con il M5S nell'inutile tentativo di destabilizzare le istituzioni e andare a votare senza il maggioritario a doppio turno.

Secondo le nostre previsioni, quindi, il Governo Letta durerà per tutto il 2014 e avrà il tempo di varare una legge elettorale con quel maggioritario a doppio turno che storicamente premia i partiti moderati di centro. Insomma, comunque la si veda, a nostro avviso l'epoca di Berlusconi si avvia mestamente al tramonto.

Epoca berlusconiana che sembra terminata anche il Calabria, dove FI sarà destinata a subire ulteriori abbandoni e dove le truppe del Governatore Scopelliti, galvanizzate dalla nuova avventura nel NCD, si ricompatteranno in previsione del prossimo agone elettorale. I pezzi che Scopelliti perderà a destra li recupererà al centro cattolico curiale. Gli spiriti liberali e laici, elitaria minoranza intellettuale di destra, toltisi dal groppone Berlusconi, non avranno altra scelta che l'abbraccio politico con gli integralismi catto-curiali.