Coelum non animum mutant qui trans mare currunt (non mutano il loro animo, ma solo il cielo - sopra la loro testa - coloro che attraversano il mare).
Usando in chiave metaforica il significato del viaggiare, ovvero facendo coincidere a un pericoloso e difficile attraversamento di un mare questi ultimi giorni del già assessore all'urbanistica, l'esametro di Orazio vuole essere un augurio che, pur ad personam, pubblicamente si intende esteso e rivolto a tutti i politici reggini che abbiano la cultura e la libertà d'animo per poterlo raccogliere.
L'augurio è che le attuali vicissitudini personali e politiche non cambino Luigi Tuccio, che il suo apparire continui a essere sovrapponibile al suo essere, che non perda quell'immediatezza e sincerità che a volte lo hanno reso impolitico, che persista nell'essere "ingenuo" anche se questo comportasse ulteriori vicissitudini.
Dicevo della valenza "collettiva" di questo augurio, rivolgibile all'insieme dei politici reggini - ahinoi un tempo ben più folto - che non fanno della politica una professione ma, provenendo dal mondo delle professioni o dell'impresa, hanno una cultura e un'apertura mentale che non può possedere chi della politica ha fatto e fa uno strumento di lavoro e una possibilità di scalata sociale.
Alcune volte il mare dev'essere attraversato, a volte le solide sponde delle posizioni consolidate e nelle quali ci si sente sicuri vanno abbandonate e, obtorto collo, ci si deve avventurare "trans mare" verso mete ignote. Tuccio l'ha fatto e si è dimesso. Ha fatto benissimo, perché il professionista che inizia a fare politica perde, a mio avviso, il diritto ad avere una vita privata.
È una scelta che a monte si dovrebbe essere consapevoli di dover fare all'occorrenza: l'uomo pubblico si definisce pubblico appunto perché perde il diritto alla riservatezza della sua vita privata quando alcuni fatti di questa possono avere una valenza "politica" o anche solo di immagine.
Pur assolutamente estraneo, non solo per tradizione familiare ma anche per indole personale, a qualsiasi compromesso con gli ambienti della subcultura reggina che fiancheggia il lato oscuro dell'economia cittadina, Luigi Tuccio ha quindi operato la giusta scelta.
Questa coraggiosa scelta dovrebbe essere assunta a norma da tutti gli uomini pubblici che, in quanto tali, hanno accettato di perdere in parte il loro diritto alla privacy familiare.
Coelum non animum mutant qui trans mare currunt: l'uomo onesto e libero non finisce di esserlo perché si dimette da una carica anzi lo è appunto perché si dimette.