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VERSO UNA STRATEGIA METROPOLITANA CONDIVISA

Auditorium “Umberto Zanotti Bianco” – Cipresseto – Reggio Calabria

Giovedì 16 aprile 2015 - ore 17,00

Saluti di apertura

Silvana Velonà – Presidente “Accademia del Tempo Libero”

Introduzione ai lavori

-          “Una ipotesi metodologica per individuare una visione condivisa di città metropolitana”

  Domenico Pietropaolo – Responsabile Coordinamento “Cittadinanza attiva”

Relazioni tematiche

-          “Il ruolo del Comune di Reggio Calabria a servizio del territorio metropolitano”

  Filippo Bova – Presidente Commissione Consiliare Reggio C. “Città Metropolitana”

 

-          “Dal Piano territoriale di Coordinamento Provinciale al Piano strategico Metropolitano”

  Eduardo Lamberti - Castronuovo – Assessore Provinciale alla cultura e alla legalità

 

-          “La visione strategica nella elaborazione dello Statuto metropolitano”

  Francesco Manganaro – Professore ordinario Università “Mediterranea”

 

-          “La Città metropolitana e l’utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-2020”

  Paolo Praticò – Consulente Staff Presidente Giunta Regionale

 

Interventi  programmati

Vincenzo Vitale – Presidente Fondazione “Mediterranea”

 “Verso un’unica città sullo Stretto col consorzio di città metropolitane”

Giuseppe Bova – Presidente Società “Dante Alighieri”

Maria Grazia Buffon – Centro ricerche Associazione “Edoardo Mollica”

Nino Costantino – Segretario FILT- CGIL Calabria

Andrea  Cuzzocrea -  Presidente Confindustria Reggio C.

Lucio Dattola – Presidente Camera di Commercio Reggio C.

Salvatore Mafrici – Presidente Associazione Sindaci “Area Grecanica”

Amilcare Mollica – Presidente Associazione “Edoardo Mollica”

Consuelo Nava – Docente Abitalab  Università “Mediterranea”

Giovanni Piccolo – Presidente Associazione Sindaci “Città degli Ulivi”

Vincenzo Pizzonia – Associazione “La Scintilla”

Paolo Romeo – Associazione “Posidonia”

Francesco Siclari – Presidente ANCE Reggio C.

Luciano Squillaci – Portavoce Forum Provinciale del “Terzo Settore”

Giuseppe Strangio – Presidente Associazione Sindaci della “Locride”

Roberto Vizzari – Presidente Associazione Sindaci  “Area dello Stretto”

RATIO DELL’INCONTRO

Le Province italiane destinate a gestire la transizione verso le rispettive “Città Metropolitane” hanno avviato processi di pianificazione strategica partecipata con largo anticipo rispetto alla emanazione della legge istitutiva n.56 del 7 aprile 2014.

Questi processi si sono dimostrati fondamentali per la individuazione condivisa della “visione-vocazione” a cui necessariamente occorre fare riferimento, sia nella costruzione del Piano Strategico metropolitano, sia nell’impostazione dello Statuto, sia nell’utilizzo dei Fondi strutturali europei.

Anche la Provincia di Reggio nel dicembre 2012  aveva avviato analoga attività, di fatto sospesa dopo del differimento della data di costituzione disposto dalla stessa legge per la nostra città metropolitana.

Adesso si ravvisa l’urgenza che quel percorso venga rimesso in moto per fare confluire in unico ambito tutte le encomiabili iniziative che in tema di piano strategico si vanno moltiplicando. 

Nella certezza che la Provincia intenda riprendere quella iniziativa di pianificazione strategica avviata nel 2012, questo Convegno si propone come luogo di dialogo e di confronto per la individuazione di un percorso metodologico aperto alla partecipazione effettiva di tutte le componenti istituzionali, sociali ed imprenditoriali dell’intero territorio metropolitano.

 

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE MEDITERRANEA

OCCORRE CREARE UN RESPIRO METROPOLITANO

Last but not least (per ultimo ma non ultimo): questo l’incipit dell’intervento di Vincenzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, chiamato in ordine alfabetico a porre l’ultimo degli interventi al convegno “Verso una strategia metropolitana condivisa” (Cipresseto, 16 aprile 2015), organizzato dalla associazioni di Cittadinanza Attiva, nel sottolineare come la Fondazione Mediterranea sia stata la prima struttura associativa reggina a porre sul tappeto nel 2003, con studi e ricerche, la questione della Città Metropolitana dello Stretto. Vitale ha tra l’altro ricordato come nel primo consiglio di amministrazione, oltre al prof. Antonino Monorchio attuale suo componente, vi era anche Rosetta Neto Falcomatà, la madre dell’attuale sindaco di Reggio, seduto al tavolo dei relatori.

L’intervento, vista anche l’esaustività di quelli precedenti che lasciava ben poco spazio per inserimenti innovativi, è stato focalizzato sul pericolo delle forze centrifughe presenti nel contesto di un ambito territoriale metropolitano che si sovrappone a un tessuto provinciale molto poco coerente dal punto di vista identitario e debolmente infrastrutturato. Sebbene la legge Delrio abbia posto robusti paletti per evitare queste spinte defezionistiche e abbia per così dire “blindato” il territorio, l’unica valida possibilità di non creare un contenitore amministrativo ingestibile è quella di potenziare, se non addirittura di creare, una forte attrazione verso lo Stretto che controbatta l’inevitabile asse che si consoliderà o verrà a formare tra Gioia Tauro e il capoluogo Catanzaro con la sua area industriale e l’aeroporto internazionale di Lametia (per non parlare del lontanissimo alto ionio reggino che già da ora gravita sul Catanzarese).

Nonostante che Messina e Reggio siano Città metropolitane, è inevitabile che isolate siano l’una la periferia nord dell’area metropolitana di Catania e l’altra la periferia sud di un asse infrastrutturato Piana di Gioia / Piana di Lametia. L’unico antidoto a questo veleno geopolitico è il rafforzamento di un’integrazione sullo Stretto che vada oltre le parole e le pronunce e si sostanzi in quel “consorzio di città metropolitane” citato dall’on. Bocchino quando nel 2009 si riuscì a far decollare legislativamente in Parlamento la città metropolitana reggina. Si deve creare un respiro metropolitano, che Reggio in atto certamente non ha e che Messina da sola nemmeno possiede, per respingere quel centralismo regionale che, fonte di inerzie e sterili staticità, si oppone alle moderne dinamiche interregionali basate su comuni interessi e pragmatiche integrazioni.