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Odori e sapori dello Stretto

Giovedì 02 febbraio 2006 – Circolo di Società

 

Carmelo Riccardo Fichera (Università Mediterranea)

 

Ottavio Cavalcanti (Ordinario di Storia delle tradizioni popolari Università della Calabria)

I sapori nella tradizione popolare


Francesco Vermiglio (Ordinario di Economia aziendale Università di Messina)

L’economia dell’enogastronomia


Degustazione a cura di Ramiro Ramirez e Cettina Princi Lupini

 

In collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina

 

                                                      PRESENTAZIONE

il maiale  tradizioneTra la fascia tirrenica della costa reggina e l’estremo lembo orientale della Sicilia l’interscambio commerciale, quindi di abitudini e costumi, è stato sempre particolarmente vivo. L’integrazione antropologica e culturale tra Reggio e Messina è certamente più accentuata di quella che le due città hanno con le rispettive Regioni e perfino con alcune zone delle loro stesse Province (si pensi alle zone pedemontane della Piana di Gioia e alla Locride, per Reggio; alle isole Eolie e al comprensorio di Taormina, per Messina).

Vi è stato un tempo in cui l’embricatura sociologica dell’area dello Stretto era ancora maggiore: i superstiti registri parrocchiali della Candelora, infatti, indicano che il 15% degli sposi di quella parrocchia nella prima metà del 1600 proveniva da Messina; lo stesso fenomeno, in senso inverso, è rilevabile negli analoghi registri di Santa Maria dell’Arco a Messina. Nel XVII secolo, durante il periodo della dominazione spagnola, furono proprio le interazioni commerciali con l’altra sponda che salvaguardarono Reggio da quella crisi economica che colpì tanto duramente la Calabria da mandarla in crisi demografica: l’attività trainante del Reggino era la produzione di seta, che veniva in gran parte esportata allo stato grezzo utilizzando il porto franco di Messina.

Le sinergie socio-antropologiche tra le dirimpettaie sponde, che possiamo far risalire alle rispettive coeve fondazioni (Zancle 734 a.C.; Rhegion 730 a.C.) e al regno del tiranno reggino Anassila, vieppiù per l’effetto delle comuni subite tragedie (come il sisma del 28 dicembre del 1908), nel corso dei secoli si sono sedimentate anche in un condiviso sentire eno-gastronomico. Questa particolare koiné fa della culinaria dell’area dello Stretto un unicum che, un po’ differenziandosi dalle tradizioni siciliane e calabresi, si concretizza in una loro felice sintesi.

Cliccare sulla copertina per scaricare il pdf del volumetto "Il maiale tradizionale"